Una normale e fisiologica perdita di peso si verifica in presenza di sintomi propri della gravidanza ,quali nausea e vomito ed in seguito ai quali l’apporto calorico si dimezza naturalmente. Bisogna considerare però che tutti gli studi sono concordi nell’affermare che l’obesità costituisce un elemento sfavorevole sia per la madre sia per il bambino. In questo modo, la futura mamma aumenta i fattori di rischio ben noti legati all’ipertensione e al diabete in gravidanza, come ad esempio il parto prematuro e le complicazioni neonatali.
Gli autori di un importante studio svedese hanno analizzato l’influenza del peso sull’esito della gravidanza su un campione di 170.000 donne. L’esistenza di una condizione di obesità aumentava il rischio di nascita di un bambino nato morto, mentre la magrezza era associata a una diminuzione della mortalità neonatale.
Da analisi statistiche, risulta che anche nel nostro paese gli adulti mediamente consumano più calorie del necessario: 3000-3300 al giorno. Di conseguenza molte donne iniziano la gravidanza con un eccesso di peso. Si rende, pertanto, necessario quanto prima correre ai ripari e seguire, fin dai primi mesi, una dieta ipocalorica senza il timore di sottrarre qualcosa al proprio bimbo.
Si può quindi davvero dimagrire in gravidanza? DIPENDE
Un surplus calorico deve essere previsto esclusivamente nel II e III trimestre dove l’aumento di peso assume un andamento costante pari mediamente a 350g-400g a settimana. E mentre nel II trimestre l’aumento di peso interessa il compartimento materno: utero, seno, espansione ematica ed aumento dei depositi di grasso, nel III trimestre l’accrescimento riguarderà feto e della placenta.
Tutto ciò ci porta ad ipotizzare che: dove risulta necessaria una reale perdita di peso, questa dovrebbe avvenire esclusivamente nel I trimestre. Successivamente più che perdita di peso si dovrebbe consigliare un periodo di “contenimento”. Prevenire l’eccessivo aumento di peso durante il II e III trimestre promuovendo poi la perdita di peso dopo il parto.
Inoltre bisogna tener presente che l’obiettivo nel periodo nel quale si vuole contenere l’aumento di peso dipende esclusivamente dallo stato pre-gravidico del soggetto:
– donne obese dovrebbero prendere da 5-9 kg
– donne in sovrappeso dovrebbero prendere da 7-11 kg.
– donne normopeso dovrebbero prendere da 11-16 kg.
– donne sottopeso dovrebbero prendere da 13-18 kg.
Il timore tuttavia permane poiché si ha paura che una restrizione alimentare possa, in qualche modo, danneggiare il bimbo e addirittura rallentare il suo sviluppo. È esattamente il contrario: un’alimentazione squilibrata in eccesso può danneggiare la placenta, l’organo preposto a trasmettere ossigeno e elementi nutrizionali. Un superfluo consumo di grassi e zuccheri può danneggiare la vascolarizzazione, proprio come accade alle coronarie in caso di infarto: la placenta lavora male e, nonostante l’eccesso di queste sostanze apportate dalla madre, il suo filtro risulta ostruito con conseguente diminuzione del passaggio del nutrimento al feto.
Una revisione sistematica e una meta-analisi del 2015 hanno concluso che: la perdita di peso in donne obese gravidiche dovrebbe comunque essere sconsigliata.
Quale è il nostro consiglio? In donne con indice di massa corporea pari o superiore a 35 , consigliamo leggera perdita di peso nel primo trimestre seguita da dieta bilanciata al fine di prevenire l’eccessivo aumento di peso. Una dieta bilanciata farà bene al bambino e alla mamma, assicurando al primo tutti gli elementi utili per il suo normale sviluppo e consentendo alla gestante un migliore stato di forma.